Tricopigmentazione: le nuove regole del Regolamento REACH
In vigore dal 4 gennaio 2022
Il Regolamento REACH, in vigore dal 4 gennaio, ha introdotto nuove disposizioni per chi si occupa di tricopigmentazione, tatuaggi e trucco permanente.
I cambiamenti riguardano principalmente le concentrazioni di alcuni pigmenti presenti negli inchiostri e le etichette dei prodotti, che dovranno essere più chiare al fine di tutelare maggiormente il consumatore.
Approfondiamo insieme tutte le nuove regole del Regolamento REACH.
Il Regolamento REACH, in vigore dal 4 gennaio, ha introdotto nuove disposizioni per chi si occupa di tricopigmentazione, tatuaggi e trucco permanente. I cambiamenti riguardano principalmente le concentrazioni di alcuni pigmenti presenti negli inchiostri e le etichette dei prodotti, che dovranno essere più chiare al fine di tutelare maggiormente il consumatore. Approfondiamo insieme tutte le nuove regole del Regolamento REACH.
Lo studio ECHA: cosa si è scoperto?
Nel 2015 l’ECHA, ovvero l’Agenzia europea delle sostanze chimiche, è stata invitata dalla Commissione Europea ad eseguire degli studi che valutassero il livello di sicurezza per la salute di alcune sostanze contenute nei pigmenti utilizzati per i tatuaggi e per il trucco permanente.
La ricerca, condotta grazie alla collaborazione delle autorità italiane, norvegesi, danesi e tedesche, ha rilevato ben 4000 sostanze ritenute dannose, fra cui 27 pigmenti di colore.
Più regole per i produttori:
In seguito a quanto scoperto si è deciso di limitare in tutta Europa l’uso di queste sostanze, introducendo dei limiti massimi di concentrazione per singole sostanze o gruppi. Tuttavia, le restrizioni non dovrebbero allarmare più di tanto chi si occupa di tricopigmentazione, tatuaggi o trucco permanente. In commercio, infatti, esistono già delle alternative a norma di legge per ben 25 dei 27 pigmenti di colore sopra citati.
Solo per due pigmenti non si sono ancora trovati validi sostituti. Stiamo parlando del Pigment Blue 15:3 e del Pigment Green 7. Conscia di questa difficoltà, l’Europa ha però stabilito un periodo di transizione di un anno, utile ad adeguarsi alla nuova normativa (solo per questi due specifici pigmenti). Si dovrà quindi trovare una soluzione entro il 4 gennaio 2023.
Più sicurezza per i consumatori:
A differenza di tatuaggi e trucco permanente, chi in questi anni ha scelto di sottoporsi ai trattamenti di tricopigmentazione (e chi lo farà in futuro) può comunque stare tranquillo. Nessuno dei due pigmenti sopra citati, infatti, viene utilizzato per la tricopigmentazione, tecnica che predilige esclusivamente colori legati al grigio cenere e alle sue varie gradazioni.
Una svolta importante è stata data invece dalle nuove direttive che riguardano le etichette dei prodotti (in questo caso valide sia che si parli di tatuaggi, di trucco permanente o di tricopigmentazione). Le etichette dovranno essere obbligatoriamente scritte in italiano, e al loro interno dovrà essere specificata l’eventuale presenza delle sostanze ritenute potenzialmente pericolose, oltre a doverne indicare le quantità.
Quali prodotti utilizzare?
Io da tempo utilizzo i prodotti Biotek: un’azienda che ha iniziato a produrre pigmenti a norma con il regolamento REACH ancor prima che questo diventasse legge. C’è da dire, infatti, che le decisioni di cui abbiamo appena discusso non sono state prese dall’oggi al domani. Erano anni che l’Europa ne stava discutendo, per cui alcuni produttori hanno cominciato ad adeguarsi preventivamente, anche solo per fornire a professionisti e clienti dei prodotti che garantissero una maggiore sicurezza.
Il mio consiglio, in ogni caso, è quello di assicurarsi sempre che il proprio tricopigmentista o tatuatore di fiducia utilizzi i pigmenti di nuova generazione, conformi alla normativa entrata in vigore il 4 gennaio 2021.
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